Francesco Fortini, stile microrealistico, classe ’99, nato in una “carnevalesca” Domenica di Febbraio a Cento. Cresciuto nelle campagne limitrofe, tra un prato verde, un pallone da calcio, qualche bozza del Guercino e una forte cultura contadina, mostra fin dalla tenera età un importante amore per l’arte classica, il carboncino e l’anatomia in senso artistico.
Parallelamente viene sovrastato da una viscerale passione calcistica che lo accompagnerà per tutta la sua adolescenza fino ad ottenere la maglia delle giovanili del Bologna.
Diplomato per convenienza sportiva alla scuola di ragioneria, ha dovuto fare i conti con ripetuti gravi infortuni, al punto di dover lasciare definitivamente il suo primo grande sogno, il calcio.
Durante il periodo più buio conseguente, intendendo e importando la sua esistenza di vita attorno alla passione, si riavvicina all’arte e al disegno, concretizzandolo comprando la sua prima macchinetta per tatuare.
Successivamente affronta la sua nuova esperienza come autodidatta, prima in casa e successivamente collaborando con uno studio a Copenaghen.
Rincasato dopo un anno, trova Andrea Fiore e i ragazzi di Crazy Fellas.